Trend, e-magazine sul Real Estate, finanza e credito immobiliare - Febbraio 2020

Il mercato immobiliare non residenziale: la ripresa si fa attendere

In Italia le unità immobiliari dedicate ad attività direzionali, terziarie e produttive sono poco più di 4,1 milioni rispetto ai quasi 64 milioni complessivi e nel 2018 hanno originato oltre 51 mila transazioni (a fronte delle 578 mila riguardanti le sole abitazioni) per un valore complessivo pari a 15,6 miliardi di euro (ovvero un sesto di quanto registrato per il comparto residenziale). Da questo si deduce che il peso effettivo del comparto, pur essendo caratterizzato da un volume di scambi relativamente contenuto, in realtà determini un valore commerciale ben più consistente e pari al 14% del mercato immobiliare italiano nel suo complesso. Nello specifico, il 57% delle compravendite di immobili non residenziali riguarda negozi, il 24% capannoni e il restante 19% uffici.

Complessivamente il volume delle compravendite è cresciuto del +1,9% rispetto all’anno precedente, dato che sintetizza andamenti diversificati: crescita del +4,6% per il comparto commerciale, cessione del -3,7% per quello direzionale, sostanziale stabilità per quello produttivo.

Nel terzo trimestre 2019 proseguono le dinamiche opposte di compravendite (+5%) e contratti di mutuo erogati (-10,3%), con i prezzi in graduale stabilizzazione. I prezzi segnano nuovamente una lieve contrazione nel quarto trimestre del 2019 (-0,3%). Le compravendite residenziali confermano nuovamente la loro tendenza espansiva in atto ormai dal 2014, registrando una variazione pari al +5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente con 137.099 unità compravendute, di poco superiore a quella registrata nel trimestre precedente (+3,9%).

La nuova edizione degli standard europei per l’applicazione dei metodi statistici nella valutazione degli immobili residenziali, pubblicata dall' European AVM Alliance (EAA), l’associazione dei principali provider europei di valutazioni di immobili residenziali svolte con l’utilizzo di modelli automatici (AVM) e attualmente presieduta da CRIF, è stata adeguata e rivisitata per rispondere ai requisiti normativi e di mercato emersi dopo la prima edizione.

Infatti in questo periodo lo Standard Committee di EAA ha attivato un processo di revisione, che ha previsto il monitoraggio delle normative di settore ed un percorso di confronto e verifica con alcuni dei principali stakeholders istituzionali e di mercato per individuare l’aderenza dello standard alle esigenze di mercato.  Il documento continua ad avere l’obiettivo di fornire una maggiore trasparenza sui principali metodi utilizzati per le finalità previste dalle legislazioni vigenti in Europa e di consentire una maggiore consapevolezza nella loro applicazione da parte dei committenti, investitori e autorità di regolamentazione.


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